Ecco a voi la scenario più votato sulla nostra pagina Facebook nel mese di dicembre: uno scontro coloniale che vede contrapposti i mahdisti a truppe regolari egiziane. E’ stato giocato con il regolamento Battles for Empire e organizzato dal socio Maurizio.
Il capitano Frank Hulm (pare sia stato al servizio dell’esercito britannico dove però pare fosse un semplice sergente) con il suo infido attendente Zack Hardy (un pendaglio da forca dai mille nomi e forse agente russo a tempo perso) hanno corrotto a tal punto le autorità egiziane del Cairo da ottenere un comando di tutto riposo nel lontano Sudan. Appena arrivati hanno però scoperto di esser stati imbrogliati e che larghe rivolte si stanno sviluppando al seguito di un carismatico capotribù pare soprannominato “il Mahdi”. Dal Cairo lo sgradito ordine di disperdere le poche sparse forze ribelli che si vanno radunando nella regione di loro competenza.
Fiduciosi, in non si sa bene cosa, e certi, non si sa bene perché, di svolgere un compito facile, hanno “raccattato” tutte le forze militari a loro disposizione e marciato contro le torme disorganizzate, scarse e male armate degli insorti. Tutte queste “precise” informazioni raccolte dal fido Zack Hardy davano speranze di un’azione rapida, incisiva e vittoriosa con poco sforzo. Speranze vane, rapidamente evaporate quando il piccolo drappello egiziano di Hulm e Hardy arrivato in prossimità degli accampamenti mahdisti ha scoperto masse consistenti di fanatici ben decisi a ridurli a pezzettini d’infima grandezza. Pare per volere di Allah il Misericordioso.
Lo scenario
La piccola e raffazzonata forza egiziana di Hulm e Hardy in corsa disperata per salvare la cotenna deve raggiungere due piccoli conglomerati di case che sono l’unica posizione in grado di permettere una qualche difesa contro le masse male armate ma estremamente consistenti dei mahdisti. Questi ultimi hanno un solo obiettivo: conquistare tutti gli abitati (perché il saccheggio di luoghi infedeli pare essere benedetto da un’apposita sura del Corano) e quindi abbastanza ovviamente realizzare in subordine il disegno di cui sopra relativo ai “pezzettini d’infima grandezza”.
Le forze egiziane formalmente al comando del terrorizzato Hulm sono composte da 4 compagnie (compagnie di nome, ma di fatto sono davvero esigue) di fanteria egiziana, due squadroncini sparuti di cavalleria di cui uno montato su cammelli (di questi prende il comando benchè montato su un mulo l’inaffidabile Hardy), tre gruppetti (chiamiamoli compagnie) di bashi-bazouk (ciurmaglia inaffidabile, indisciplinata, riottosa, malfamata, di dubbia origine, nel migliore dei casi inutile e buona solo per il saccheggio), ed infine due preziosissimi cannoncini leggeri. Nell’abitato attendono tutte le altre forze egiziane lasciate a presidio ovvero due compagnie egiziane con una mitragliatrice (probabilmente lasciata indietro perché oggetto poco noto e di cui non si conosce bene l’uso e la funzione). Le forze mahdiste sono una ventina di “masse” indisciplinate, armate quasi tutte solo di armi bianche ma fanatiche e numerose. Un paio folleggiano rutilanti su cavalli di non gran razza. Come però Hulm e Hardy scopriranno in seguito almeno altre dieci turme di simil genere stanno sopraggiungendo da varie direzioni. E sì! Nel nome di Allah questi mahdisti fanno miracoli di proselitismo. E se mancano i fucili … li prenderanno agli egiziani … morti.
Lo scontro
L’inizio è traumatico. Gli egiziani entrano in campo in fuga e i mahdisti sono a un passo dietro di loro. Hulm e Hardy si vedono già perduti. Carta disperata: ordinano ai pessimi bashi-bazouk di schierarsi e far fronte alle sopraggiungenti masse mahdiste in “ordinata linea di fuoco” bloccando nei limiti del possibile l’intera linea d’avanzata nemica. Promettono che fatti pochi passi anche le altre forze egiziane si porranno a difesa e permetteranno loro di ritirarsi in ordine, in realtà già pensano a come stiano per risparmiare un bel po’ di paghe e … si danno alla fuga disperata con le altre forze. Nessuno si aspetta che i bashi-bazouk possano resistere più di un istante. Ma anche un istante può essere prezioso per chi cerca di salvare la pelle pur senza molte speranze.
E così i mahdisti si infrangono sulla sottilissima linea bashi-bazouk. Che li ferma! E ancora li ferma! Incredibile! Colpo su colpo fermano la massa enorme dei mahdisti! Incredibileee! È gol signori sotto la traversa gol da antologia! … ops mi sono fatto trascinare. Volevo dire che è un miracolo! Tutta la linea mahdista si blocca su tre piccole sudicie semi-compagnie.
Intanto le altre formazioni egiziane scappano il più rapide possibile. Cavalieri e cammellieri sulla sinistra in colonna guidati, anzi inseguiti a dorso di mulo da Hardy (ma l’organizzatore un ufficiale su un cavallo più bello non ce lo aveva?). Hulm ha messo in linea le quattro compagnie di fanteria e scappa sulla destra. I cannoni indipendenti dagli altri puntano dritti sull’abitato guidati da sergenti ben addestrati e consapevoli. I mahdisti si infrangono ancora sull’inatteso tappo costituito dalle tre compagnie bashi-bazouk. Che resistonooooooooooooo! Respingono addirittura un assalto. Una fortuna inaudita, una capacità inaudita (con i dadi).
“Si perdono le battaglie per certe cose” bofonchia contrito il comandante mahdista Kolom-Bel. La sua cavalleria tenta un aggiramento dal lato dei montati egiziani, ma questi fuggono davvero veloci mentre i mahdisti si perdono in una strana manovra serpeggiante che comunque impensierisce la linea in fuga delle fanterie. Maggior fortuna un paio di formazioni di fanteria sull’estrema destra che sbucano d’improvviso dalle alture e con uno scatto di corsa colgono alle spalle la compagnia egiziana all’estremità della linea. E se la mangiano! Volevo dire che li fanno nei famosi “pezzettini” e si dividono poi i fucili e le spoglie perdendo forse troppo tempo.
Hulm vede la cavalleria ormai in fuga, i cannoni lontani verso l’abitato ma non utili ancora alla difesa, e la sua linea di fanteria aggirata sui due fianchi. Decide di far girare due compagnie a formare difesa e cercare di fermare la duplice minaccia.
E con la terza … scappa verso l’abitato!
A questo punto abbiamo gli egiziani su cammelli che trafelati giungono sulla parte a sinistra dell’abitato, difesa da una zeriba (vanto di Hulm che l’ha personalmente preparata) e che in parte l’abbattono per rifugiarsi (leggasi nascondersi) in una delle abitazioni. L’altro squadrone a cavallo meno frettolosamente si rifugerà in un’abitazione della parte a destra dell’abitato. L’artiglieria con calma si posizionerà tra i due abitati dove con successo potrà battere tutta la piana.
Adesso l’apice dell’azione. Le fanterie egiziane sono incredibilmente ancora su due linee di difesa. Pochi inattesi superstiti bashi-bazouk, ancora in una eroica prima linea. Dietro due compagnie egiziane schierate solitarie in mezzo alla piana fanno una tremebonda seconda linea. Una compagnia egiziana con Hulm in fuga ormai quasi all’abitato dove già si sono nascoste le cavallerie e Hardy. Artiglieria pronta al fuoco insieme alle due compagnie del presidio ed alla mitragliatrice che ormai hanno qualche mahdista sulla linea di fuoco.
I mahdisti con le cavallerie aggiranti a sinistra e con poche fanterie aggiranti a destra si gettano sulle due compagnie egiziane che abbiamo detto formare una seconda linea. Dall’abitato chi può partecipa al fuoco. L’artiglieria si fa sentire. Anche la mitragliatrice (devono aver capito come funziona). La cavalleria sparisce sconvolta dal fuoco. La fanteria mahdista sull’altro lato scappa. E i bashi-bazouk della prima linea? Gloriosamente fino all’ultimo uomo hanno resistito. Dopo l’ultimo … erano finiti … e solo allora il comandante mahdista, che nello scontro ha pure riportato una scalfittura, inviperito a dir poco, finalmente porta avanti la massa dei suoi. Le due compagnie egiziane ora sono la prima linea ma hanno l’appoggio al fuoco dall’abitato e soprattutto dalle splendidamente condotte artiglierie. Altre masse mahdiste sono sconvolte dal fuoco. Le perdite accumulate sono molte, troppe, quasi oltre il limite consentito (che l’arbitro ha fissato in dieci unità).
Arrivano i rinforzi. Da ogni lato, come resuscitassero (anche perché l’arbitro utilizza le unità mahdiste eliminate) altre masse si riversano sugli egiziani. Alcune unità investono d’improvviso la zeriba e l’unità che la difende.
Non sembra però che Allah protegga davvero molto questi suoi fedeli (forse non sono stati abbastanza fedeli?). L’assalto alla zeriba è sorprendentemente respinto con alte perdite. Le due compagnie egiziane nella piana resistono. Hulm ora ha nell’abitato abbastanza truppe per resistere agli attacchi.
La conclusione
Il comandante mahdista Kolom-Bel “lo Sfortunato” si ritira. Non ha più speranze. Ha perso su tutta la linea.
Il ricordo dell’eroismo degli erroneamente vituperati bashi-bazouk avvelenerà le sue ultime ore prima che il carnefice, inviato dal Mahdi in persona, prenderà la sua testa colpevole di aver mancato il compito. Speriamo che il suo successore sappia tirare meglio il dado (del destino).
Il Mahdi mi ha risparmiato, sia gloria ad Allah grande e misericordioso, per vendicarmi degli infedeli bashi-bazouk.
La sciabola del profeta, presto, si dissetare con il.vostro sangue.